Il massaggio è un’arte sottile ed ha un enorme significato, non è cosa ordinaria: ci sono poche persone nate per massaggiare. Io ho scoperto di esserlo attraverso lo studio del mio Tema Natale.
“Fa che sia musica più che massaggio. Fa che sia gioco più che lavoro. Lascia che venga dal cuore più che dalla mente. La tecnica va conosciuta, ma poi dimenticata. Quando conosci profondamente il massaggio, il novanta per cento del lavoro si fa attraverso l'amore, il dieci per cento attraverso la tecnica.
Basta il contatto d'amore perché il corpo si rilassi. Se senti amore e comprensione per la persona che massaggi, se la vedi come un'energia di valore inestimabile, se le sei riconoscente per la sua fiducia in te e per il fatto che ti lascia agire su di lei con la tua energia, allora hai sempre più l'impressione di suonare uno strumento musicale.
Non soltanto la persona, ma anche tu sarai rilassato. Massaggiando non pensare a nient'altro. Entra nelle tue dita, nelle tue mani come se la tua esistenza stessa vi entrasse.
La tua anima penetra nel corpo dell'altro e le tensioni più intense si sciolgono”.
La ciotola himalayana, detta più comunemente campana tibetana, è stato il primo strumento ancestrale che ho acquistato, nel 2013. Solo successivamente ho scoperto che questa ciotola vibra alla stessa frequenza del quarto chakra, Anahata, il chakra del cuore. All’inizio usavo la campana tibetana per rilassarmi ...
Ho conosciuto il Kobido all’età di 41 anni perché, come ogni donna a quell’età, sentivo il bisogno di ringiovanire la pelle e rassodare i muscoli del viso. Durante il primo trattamento, nel momento della digitopressione sulla testa e sul viso, mi sono letteralmente addormentata ...